Scrivere per il web non è mai stato così cool.
Quando ho iniziato a fare questo lavoro, l’idea di fare il copy che sfornava articoli uno dopo l’altro non era figo per niente. Nella mia prima agenzia, che manteneva una nostalgica impostazione anni ‘80, tutti i creativi stavano da una parte, gli art dall’altra e poi c’erano gli account a gestirci. In mezzo al casino così prodotto, c’era una stanza dorata, silenziosa con tanta luce e piante alle finestre.
Era la stanza dei copy senior, quelli che scrivevano solo slogan che poi andavano in tv e sui giornali.
Ecco. Io non stavo li.
Passavo le mie 8 ore a pestare tasti su un mac raffreddato ad acqua, macinando ricette di cucina, consigli sul giardinaggio, articoli medico-ginecologici e pareri veterinari, producendo contenuti per il web per i clienti dell’agenzia.
É stato così, facendomi le ossa con chilometri di testi ottimizzati, che ho capito un paio di cosette sul perché scrivere per il web sia come andare in palestra.
All’inizio c’è dell’entusiasmo, poi cominci a pensare ma chi me lo fa fare, poi subentra la noia. Solo dopo qualche mese apprezzi i risultati e ti compiaci a scelta o dei tuoi addominali o del tuo posizionamento SEO.
Posto che in tutti questi anni di fatica, nel mio caso non ho apprezzato addominali ma scalate di serp, vado quindi a raccontarti cinque cose utili su come scrivere per il web, che ho imparato sul campo.
1 – Come trovare ispirazione per scrivere
Sottotitolo, scrivere anche quando non ne hai voglia.
Prima e grande verità: scrivere quando non ne hai voglia e soprattutto quando non stai raccontando di quanto è carino il tuo cane, è noioso.
Spero di non avere demoralizzato troppo i giovani talenti del web che sono atterrati su questo articolo grazie alle mie sapienti doti di ottimizzazione SEO, ma sento di dover essere onesta. Scrivere non è sempre romantico ed appassionante.
È però un lavoro che da grandi soddisfazioni.
Prendimi per idealista, ma io ci credo veramente e ne trovo conferma tutti i giorni nelle persone che mi leggono e che leggono quello che scrivo per i miei clienti.
Ci sono i dati di Google Analytics a confermarlo, le persone che mi mandano un messaggio per dirmi “grazie, ho usato i tuoi consigli per far andare il tuo piano redazionale a bomba!”, senza contare le frondose piantagioni di baobab sotto cui si rilassano quelli che hanno seguito gli utili consigli di giardinaggio che ho dispensato all’inizio della mia carriera.
2 – Come scrivere per il web quando non hai idee?
La riassumo con due consigli: scrivi in bulk quando senti che l’ispirazione chiama e scrivi per punti, un pezzo alla volta quando invece non ti escono più di 200 battute di fila.
Scrivere in bulk vuol dire scrivere tutto quello che riesci quando senti che hai idee e gli spunti giusti per mettere insieme un pensiero interessante.
Sono sicura che sai a cosa mi riferisco.
In quei momenti scrivere è più facile, ti immagini già quello che dirai, nuovi concetti si collegano automaticamente nella tua testa e il discorso fila senza fatica.
Questa è proprio ispirazione e non sai mai quando può arrivare.
Per esperienza, quando sei in un vagone strapieno della metro sforni idee a raffica ma non puoi metterti a scrivere un romanzo.
Scrivi lo stesso: quelli sono momenti buoni per prendere appunti e fissare concetti. Qui un ringraziamento personale a chi ha inventato la funzione note del cellulare perché scrivere sulle Moleskine era bello ma molto scomodo.
Fai un elenco puntato che potrai recuperare in un momento di zero ispirazione, quando avrai bisogno di una guida per portare a casa il tuo testo.
Anche quando non c’è niente che ti ispiri, allena la tua concentrazione e scrivi un paragrafo alla volta. Riprendi il tuo elenco o quella mezza frase annotata. Vai avanti un po’ alla volta. Magari lascia sedimentare e poi rileggi, riscrivi, tornaci su.
Con il tempo questo processo diventerà più facile e spontaneo.
3 – Scrittura SEO: ottimizzare si, ma prima pensa all’esperienza
Le keyword sono croce e delizia quando devi scrivere per il web, perché ti aiutano a creare il piano redazionale e ad organizzare i contenuti. Le parole chiave giuste sono una certezza per la tua SEO ma non sempre sai dove infilarle.
Potremmo aprire un capitolo infinito sul SEO copywriting.
Non lo faccio e mi limito a consigliarti solo questo: metti le keyword dove riesci, per un numero accettabile di volte e fallo nei titoli e nella prima parte dell’articolo.
Se hai letto qualcosa sul nuovo aggiornamento dell’algoritmo di Google, BERT, sai che premia i testi ben scritti ed esaustivi, usando la comprensione del linguaggio naturale.
Quindi non ti preoccupare della Keyword Density, cioè il numero di volte con cui si ripete la keyword. Andava di moda negli anni ‘90 e per fortuna non è tornata in auge come i crop top.
Concentrati piuttosto su inserire nel testo parole chiave correlate e sinonimi della tua keyword principale in maniera che l’esperienza di lettura sia utile e piacevole.
Fatti queste domande: quelli che leggeranno riusciranno a trovare subito le informazioni che cercano con una prima occhiata veloce? Capiranno il senso delle frasi, anche quelle più lunghe? Il testo corrisponde alle ricerche che possono aver fatto le persone per la mia parola chiave?
Se la risposta è si, allora i tuoi testi piaceranno anche a Google.
4 – Piano redazionale: seguilo, ma anche no
La mia fede in un buon piano redazionale è incrollabile.
Sono convinta che ogni strategia di content marketing parta da un piano redazionale fatto con strategia e con obiettivi chiari e misurabili. L’ho scritto ovunque su questo sito e penso che sia una verità inconfutabile. Scrivi cose che servono a chi ti legge, proponi soluzioni a problemi e racconta come la tua offerta può aiutare.
Posso andare avanti un’ora a parlare di quanto funziona il piano redazionale strategico.
Questo però non significa che una volta che l’hai definito debba essere scolpito nella pietra.
Il concetto di piano redazionale fluido non so a chi sia venuto ma rende l’idea: sposta i contenuti che hai programmato a seconda delle necessità e di quello di cui si parla online.
Se per esempio è successo qualcosa di incredibile che ha sconvolto la sensibilità delle persone, ha monopolizzato l’attenzione di tutti e sta generando un sacco di contenuti spontanei, lascia perdere per un secondo quello che avevi deciso e surfa l’onda.
Giusto per fare un esempio, io mica volevo mettercela la parola corona virus in questo articolo e nel mio piano redazionale, ma dopo tutto questo bombardamento non la uso?
Quindi, aggiusta la pianificazione e scrivi di quello che la gente sta discutendo.
5 – Marketing personas: tieni chiaro a mente per chi e perché stai scrivendo
Se hai fatto un piano redazionale preciso e strategico, hai chiaro perché stai scrivendo e anche a chi.
É un consiglio semplice ma che è facile dimenticare: ricordati chi è chi ti sta leggendo e che cosa vuoi invitarlo a fare.
Inserire delle call to action nel testo non è sfacciataggine se pensi che quello che offri possa servire a chi ti legge.
Per provartelo, che ne dici di dare uno sguardo al mio servizio di mentoring per imparare il content marketing facendolo?
Se invece tu che stai per finire questo articolo, lavori in un’azienda, forse la mia consulenza di content marketing può essere utile alla tua comunicazione.
Magari ti va di chiedermi come funziona. Scrivimi!
Un po’ lunghi questi cinque punti, però mi sono divertita a scriverli. Spero anche tu a leggerli.
Alla prossima!